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REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI A BARLETTA
INIZIATIVA SENZA FONDAMENTO GIURIDICO
La Costituzione Italiana è dalla parte della famiglia naturale fondata sul matrimonio. La politica aiuti i giovani a formare famiglie secondo la costituzione.
Col presente comunicato
le associazioni sottoscritte esprimono
la loro ferma opposizione alla decisione del Comune di Barletta di
istituire il Registro amministrativo delle unioni civili. Tale atto, che i suoi ideatori considerano utile a superare
situazioni di discriminazione, è, in realtà, esso stesso fonte di disparità.
Giova ricordare che,
dal nostro Ordinamento Civile, alle coppie conviventi sono già riconosciuti ampi diritti ed il Registro non potrebbe
certamente aggiungerne di nuovi, essendo questa una competenza del Parlamento e
non delle amministrazioni comunali. D'altro canto proprio l'ampia tutela
giuridica già prevista per queste unioni è causa dell'insuccesso di tali
Registri, che, in alcuni Comuni, dopo essere stati istituiti, sono stati cancellati
per mancanza di iscrizioni.
Dunque, qual è il reale
obiettivo di questa iniziativa? Si vuole facilitare la concessione di benefici
a coppie che non vogliono o non possono sposarsi e che costituiscono una c.d. ''famiglia anagrafica'', equiparando, di fatto,
ad esse la famiglia naturale fondata sul matrimonio, come definita
dall'articolo 29 della nostra Costituzione.
La ''famiglia anagrafica'', ai sensi
dell'articolo 4 del D.P.R 223/1989 è ''un
insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità,
adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale
nello stesso comune''. È a
sottolineare la vaghezza della
definizione di ''vincoli affettivi'' a cui può corrispondere anche una relazione
di semplice amicizia: è ovvio che tale requisito non è oggettivamente
riscontrabile da parte degli Uffici Comunali che, al limite, possono solo
controllare l'effettiva convivenza o, addirittura, soltanto la residenza nel
Comune di Barletta.
È profondamente
INGIUSTO concedere gli stessi benefici a cittadini che
possono cancellare con un colpo di spugna la loro relazione e a chi, attraverso
il matrimonio, diviene sì titolare di diritti esclusivi, ma al tempo stesso diviene titolare di doveri ben precisi
e si impegna nella stabilità della relazione, elemento fondamentale per la
tutela dei figli.
Oggi ad essere oggetto
di discriminazione è la famiglia costituzionale, che, contrariamente a quanto
sancito anche dalla Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo, è abbandonata dalle Istituzioni. In
particolare è evidente l'iniquità delle aliquote fiscali comunali che non tengono conto della reale capacità contributiva
rispetto al numero dei componenti di un nucleo familiare, secondo il dettato
dell'art.53 della Costituzione italiana.
Inoltre, fondamentale
per la stabilità della famiglia costituzionale è il diritto alla casa. È
impensabile che senza di esso una giovane coppia possa pianificare con serenità
la nascita dei figli. Al futuro delle famiglie costituzionali, però, il Comune
non dà la giusta importanza, volendo equiparare ad esse unioni che, in genere,
non sono stabili né finalizzate alla generazione e all'educazione della prole.
Ulteriore ingiustizia
si produrrebbe nei confronti della famiglia costituzionale in quanto per il
mero accesso a benefici e diritti sarebbe sufficiente produrre un unione con un
vincolo affettivo labile svuotando
l'istituto familiare e condizionando le giovani coppie a deflazionare la scelta
familiare.
Infine l'istituzione di
tale Registro comporterebbe delle conseguenze sociali non indifferenti: la legittimazione di qualsiasi tipo di
unione determinate da un qualsiasi vincolo affettivo. Con ipocrisia, si
introdurrebbe, tra l'altro, un surrogato dei matrimoni omosessuali, pur sapendo
che tale questione è di competenza del Parlamento, fingendo situazioni di
emergenza che non sussistono.
A tal fine, le
sottoscritte Associazioni chiedono all'Amministrazione Comunale di Barletta:
1. 1. che venga ritirata la proposta di istituire il cosiddetto Registro delle unioni civili;
2. 2. che impieghi le proprie risorse umane ed economiche nella realizzazione di politiche fiscali, assistenziali, abitative a favore delle famiglie costituzionali a cui, in caso contrario, verrebbero sottratte risorse destinate ad unioni non parificabili ad esse, commettendo, in tal modo, una grave ingiustizia;
3. 3. che si apra un tavolo di confronto su questi temi, con tutte le associazioni che lo richiedano e non solo con alcune, come invece è stato fatto dalla I Commissione Consiliare.
Le associazioni:
Associazione Ai.Bi. ''Amici dei bambini'' Barletta
La Manif Pour Tous Puglia
Associazione ''Reazione Barletta''
Forum delle Associazioni Familiari della Puglia
Associazione ''Comitato Progetto Uomo'' - Barletta
Associazione Nazionale Famiglie Numerose - Regione Puglia