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E' STATA ACCESA UNA LUCE PER LA VITA
Si racconta che
il giorno della Candelora venissero accese, in tutte le case e le chiese,
migliaia di luci e di ceri, capaci di rischiarare il buio invernale e produrre
una luce grandissima. Una grande luce di vita ha prodotto lo scorso 2 febbraio,
Giornata nazionale per la Vita, l'inaugurazione a Trani, in via Enrico De
Nicola 19, del CENTRO D'AIUTO PER GESTANTI E MAMME IN DIFFICOLTÀ del Comitato
Progetto Uomo, in collaborazione con l'associazione Trani Soccorso e con il
patrocinio del Comune. L'iniziativa, che estende la presenza dell'associazione
di volontariato a una nuova città della Bat (dopo Bisceglie, Barletta e
Andria), è figlia della vittoria - da parte del Comitato - del concorso
''Orizzonti solidali'', promosso dalla fondazione Megamark. Un bando per il terzo
settore, giunto come una grazia: d'ora in poi il Centro di aiuto potrà infatti
offrire il suo servizio a sostegno della vita anche a vantaggio delle donne
tranesi.
La serata è
stata inaugurata dalle parole del fondatore, cervello e cuore dell'associazione,
Mimmo Quatela. ''La nostra'', ha detto, commosso, ''è la testimonianza ventennale
di un impegno disinteressato al servizio delle donne e dei loro piccoli: un
messaggio di speranza nel futuro, ma anche un'eredità del passato, che fa capo
alla tradizione cristiana''. Da quando è attivo, dal 1994, il Comitato Progetto
Uomo si batte per la tutela della vita umana sin dal concepimento e fino al
termine naturale e per la difesa della famiglia costituzionale; dal 2006 ha poi
dato vita a uno sportello per sostenere concretamente le donne in difficoltà
nell'accettare o proseguire la gravidanza: un contributo materiale, il suo, -
grazie alla distribuzione di alimenti, passeggini, vestiti premaman e indumenti
per il piccolo - ma anche e soprattutto spirituale, tramite le parole e il
calore umano delle tante volontarie, veri ''angeli della vita''. Da qui, uno
scambio virtuoso tra donna e donna, tra mamma e mamma, capace di creare una
comunione al femminile, in nome della maternità e dell'amore per il nascituro.
Il
ringraziamento di Quatela è andato alla fondazione Megamark, ''cui ci lega una
sintonia di intenti e sentimenti'', ad Andrea Fasciano e agli altri volontari
della Trani Soccorso, ''uomini e donne instancabili, che ci hanno accolto a
braccia aperte nella loro sede'' e al Comune di Trani, ''che ci ha offerto il suo
ascolto e la sua amicizia''.
Proprio
Francesco Cristiani, direttore amministrativo del gruppo Megamark, ha ricordato
come quest'anno ''il nostro gruppo, che gestisce una catena di supermercati, ha
messo a disposizione 110mila euro a vantaggio delle associazioni di
volontariato'' e come, tra i 140 progetti presentati, sia stato ''un onore
premiare il Comitato Progetto Uomo''. Cristiani ha auspicato che ''questo Centro
di aiuto diventi un albero alla cui ombra molti cittadini possano trovare
ristoro''.
Viva e vera
anche la testimonianza del sindaco di Trani, Luigi Nicola Riserbato. ''Il
volontariato puro è un'attività davanti alla quale noi amministratori dobbiamo
arrossire'', ha sottolineato, mostrando come spesso le associazioni siano capaci
di arrivare dove né la politica né i servizi, come Asl e consultori, possono
giungere. Ribadendo la sua ''infinita commozione e gratitudine'', il primo
cittadino si è detto soddisfatto ''per questa amicizia con i volontari del Comitato
Progetto Uomo'' e ha fatto una confessione che farà piacere ai redattori e
lettori del nostro periodico Vita: ''Tengo sempre il vostro giornale,
scritto con semplicità e passione, sul mio comodino''.
Le parole che
meglio rendono il senso dell'impegno del Comitato sono quelle di Domenico
Maffei, dirigente della scuola primaria ''V. Caputi'' di Bisceglie, nei cui
locali ha trovato spazio, per la prima volta, nel 2001, l'associazione. Allora
il direttore espresse questa riflessione: ''Ci vogliono coraggio e un pizzico di
sana follia per avviare un'impresa del genere''. ''In quel momento'', ha
commentato Maffei, ''le difficoltà delle fasce sociali più deboli erano
mascherate dall'opulenza di una società in apparenza gaudente: il Comitato Progetto
Uomo era un germe che spuntava in mezzo all'erbaccia. Ora invece quelle
difficoltà sono più evidenti e molte più persone vivono male. Ciò che era
coraggio e follia è diventato una necessità e un obbligo di impegno morale''.
È proprio su
queste basi che il Comitato continua a mettere radici nella società,
contribuendo a ''coagulare la base sociale'', come dice il suo fondatore, ossia a
fare comunità, facendo percepire al cristiano, all'individuo, al cittadino,
uomo o donna che sia, che non è mai solo, pur davanti alla sfida più grande:
accogliere una vita che nasce.
Gianluca Veneziani - Direttore responsabile VITA