"A Bisceglie 400 aborti nel 2010"
Lo stop delle interruzioni di gravidanza a Bisceglie sembra aver fatto scalpore. Tutto perché, nel reparto di ginecologia, mancavano anestesisti non obiettori. Per circa 50 giorni il servizio è così rimasto sospeso. Gli abortisti ne sono rimasti indignati. Quasi che non praticare aborti fosse un segno di inciviltà. I pro life invece si sono interrogati: che fosse un segnale incoraggiante a tutela della vita?
Per saperne di più abbiamo intervistato il dottor Arturo Fortebraccio, dirigente di primo livello del reparto di ginecologia di Bisceglie. Obiettore di coscienza, anche lui.
Dottor Fortebraccio, come mai questo stop agli aborti nell'ospedale di Bisceglie?
Si sono sovrapposti due fattori. L'assenza del dott. De Toma, primario del reparto di ginecologia andato in pensione, e la mancanza di anestesisti non obiettori. Venendo meno queste due figure, non è stato più possibile praticare aborti.
Lei che ne pensa?
Io sono contrario, per principio, all'interruzione di gravidanza. Ma, in uno Stato laico, è giusto che un ospedale assicuri il servizio. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare.
Sono molti gli anestesisti obiettori nel reparto di Bisceglie?
Al momento gli anestesisti di ginecologia sono tutti obiettori.
Da quanti giorni è sospeso il servizio? Cinquanta?
Non so quantificare. Ma in realtà la scorsa settimana sono state praticate alcune interruzioni di gravidanza.
Quanti aborti ci sono stati quest'anno a Bisceglie? E quante gravidanze?
Circa 400 aborti e 1200 gravidanze.
Una percentuale di aborti molto alta. Il 25%.
Guardi, sono dati che non si possono comparare, perché cambia il bacino di utenza. Le gravidanze riguardano solo persone del circondario: Bisceglie, Trani, Barletta, Molfetta. Per l'aborto, invece, arrivano anche dalla Basilicata.
Gli aborti sono aumentati negli ultimi anni a Bisceglie?
No, il trend è stazionario. Non penso rappresenti una piaga sociale.
E gli aborti clandestini?
A Bisceglie avvengono in situazioni extra-ospedaliere, ma sono casi rari. Credo fossero più diffusi in passato.
Che ne pensa dei consultori? Andrebbero riformati?
I consultori funzionano bene, se il medico consultoriale lavora bene.
In che senso?
Se ci sono medici bravi, come la dott.sa Campagnola a Bisceglie, i consultori svolgono il loro compito. Che è quello di sconsigliare l'aborto come metodo contraccettivo.
Ma altrove non è così…
A Bisceglie funziona bene.
Nel vostro ospedale viene utilizzata la RU486?
Nel reparto di Bisceglie, non ancora. Al momento, nella Bat, viene adottata soltanto nell'ospedale di Canosa. Ma non è escluso che, in futuro, venga utilizzata anche nella nostra città.
Che ne pensa della pillola abortiva?
L'aborto è traumatico in tutte le sue forme. Chirurgico o no, è sempre un dolore psicologico per la donna.
Un anti-abortista convinto.
Io non sono obiettore da sempre. Mi rifiuto di praticare interruzioni di gravidanza dal 1985. Ho smesso di farne per esperienza professionale, per ragioni morali e per credo religioso. Da medico, da uomo e da cattolico ho potuto constatarne tutta l'asprezza.
(Fortebraccio è il nome di uno dei protagonisti della tragedia dell'Amleto. L'opera, per eccellenza, sul dubbio e sul dramma della scelta. Essere o non essere? Vivere o morire? Il medico Fortebraccio ha deciso per la vita. Quando si dice, nomen omen).
Gianluca Veneziani - Direttore responsabile del giornale VITA - Comitato Progetto Uomo