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Ormai è deciso, o almeno così la legge ha DECRETATO: Eluana sarà lasciata morire di fame e di sete. Morirà non per colpa di una malattia (che non ha), ma per colpa del suo Stato Vegetativo Persistente. Ebbene sì, anche in Italia si può morire a causa di una condizione di Vita definita non "degna" da alcuni. Anche in Italia qualcuno un bel giorno può definire la vita di un altro essere umano al di fuori dello standard e concludere che è giunta la sua ora: è giunto il momento di andare a morire in una "casa di cura". Che grande paradosso! Che grossa contraddizione! Ma le case di cura non dovrebbero curare? Ed invece, ci sono case di cura che fanno a gara per "aiutare" a morire.
I giudici, che secondo la legge non possono condannare a morte, ormai hanno decretato: si può togliere il sondino per far giungere la morte ad Eluana. La motivazione principale? Eccola: sembra che Eluana, in salute, abbia ripetutamente detto che avrebbe voluto vivere la sua vita appieno, altrimenti avrebbe preferito morire.
Certo che è facile esprimersi così; a vent'anni si è nella pienezza delle proprie forze e si crede di essere invincibili, poi la vita può cambiare e con essa anche il modo di vedere le cose. Però ad Eluana questo non è permesso.
Ma noi a tutto questo ci ribelliamo e gridiamo il nostro NO ad una cultura che dispone della vita dei propri simili, che si accanisce verso i deboli e gli ammalati e si ammansisce verso i forti e prepotenti.
Non siamo assolutamente d'accordo con questo modo di intendere la vita e la dignità di un essere umano, con questo modo di fare gretto e superficiale. Eluana è una giovane con un grave handicap che non soffre di malattie terminali, è viva, il suo corpo è caldo, respira autonomamente, ha tutte le funzioni vitali intatte. Eluana è così legata alla vita che neanche un'emorragia interna è riuscita ad uccidere. Una persona quindi che ha bisogno soltanto di un sondino che l'aiuti a bere e a mangiare. E dar da bere agli assetati e da mangiare agli affamati (vicini e lontani), per la nostra cultura era (e rimane) un gesto di amore e di umana solidarietà. Invece, quello che si compirà è un gesto crudele ed indegno della nostra civiltà: si vuol far passare per gesto di umana pietà un'azione che porterà Eluana a morire di fame e di sete come i condannati nei lager nazisti, seppure con la variante (farisaica) che Eluana dovrà essere sedata per poter lenire il dolore di tale morte atroce.
NO! NOI NON CI STIAMO A QUESTA CIVILTÀ DELLA MORTE.
L'Associazione "Comitato Progetto Uomo" o.n.l.u.s.
Noi soci e volontari dell'Associazione "Comitato Progetto Uomo" desideriamo non rimanere nell'anonimato ma esprimere individualmente la nostra totale contrarietà alla sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione nei riguardi di Eluana Englaro.
Eluana respira benissimo da sola, serenamente. Apre gli occhi di giorno e li chiude la notte. Il suo cuore batte da solo, tenace e forte. Ci sono momenti nei quali forse sorride e altri nei quali forse socchiude gli occhi. Eluana tossisce, ha conservato la capacità di deglutire, le funzioni viscerali si svolgono normalmente ed Il tubo digerente assimila il cibo introdotto attraverso un sondino nasogastrico. La funzione renale è normale e le urine sono raccolte attraverso un catetere. Eluana non è attaccata a nessuna macchina, non ha una piaga da decubito e in diciassette anni non ha preso un antibiotico.
Eluana ha ripreso il ciclo mestruale dopo 14 anni di amenorrea, e secondo illustri medici questo significa che l'ipofisi, una ghiandola importante alla base del cervello, ha ricominciato a funzionare. Eluana non è un vegetale, è una persona viva destinata a morire non a causa di una malattia ma perché non viene idratata ed alimentata, quindi morirà per fame e per sete. DA CITTADINI ITALIANI DICIAMO: NON IN NOSTRO NOME.
Antonino Antonia, Mina Caputo, Lucia Di Lecce, Angelo Di Liddo, Elisabetta Di Terlizzi, Grazia Mastrapasqua, Michelangelo Menduni, Anna Palmiotti, Luciana Papagni, Marianna Pezzella, Angela Quatela, Mimmo Quatela, Nico Quatela, Giuseppe Resta, Nicoletta Scarola, Sergio Simone, Antonella Tamborrino, Domenico Torchetti, Liliana Valentino, Gianluca Veneziani, Margherita Ventura.