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Quante facce toste stanno in giro! La RU non è un farmaco, che malattia cura? La RU uccide i bambini fino alla loro settima settimana di vita prenatale (QUARANTANOVE GIORNI) e i medici sono trasformati in "boia" di bambini innocenti. E' triste; la medicina, il cui scopo è guarire, uccide quattro volte: i bambini, le mamme, la maternità, la missione dei medici. Vergogna!
Noi volontarie e volontari ci vediamo umiliati nel nostro faticoso impegno per aiutare le mamme a tenere i loro bambini mentre lo stato s'impegna ad aiutare le mamme a sbarazzarsi dei loro figli; lo "stato-boia" è pronto a distribuire pillole per procurare la morte dei nuovi bambini, (a prestare assistenza medica per procurare la morte a malati gravi: non riusciamo a dimenticare Eluana) mentre non ci sono aiuti per le gestanti che ricorrono all'aborto per problemi economici. Dov'è la "dissuasione" all'aborto tanto conclamata dalla legge 194? Dove sono gli interventi dello stato, delle regioni, delle province, dei comuni per "superare le cause che potrebbero indurre la donna all'aborto"? Dov'è lo spazio dato al volontariato per la vita? (artt.1 e 2 legge 194/78). Solo chiacchiere per i salotti buoni e per le trasmissioni televisive: occasioni ghiotte per fare propaganda dell'aborto semplice, facile e tra poco "fai da te", occasioni per dar fiato al DIRITTO ALL'ABORTO cioè per istigare le mamme in difficoltà ad ammazzare i propri figli. VERGOGNA!
A tutti gli operatori nel campo della sanità chiediamo di schierarsi dalla parte della vita (disobbedienza civile); ai medici chiediamo di rinnovare il loro giuramento di Ippocrate: medici per la vita e non per la morte; al governatore Nicola Vendola chiediamo un sussulto di orgoglio proletario con l'abbandono, in questo campo, di una cultura borghese, individualista e omofoba. Lo stato cerchi di aiutare le mamme a tenere i propri figli e non lasci da sole le associazioni come la nostra che si impegnano quotidianamente ad essere vicine alle donne in difficoltà.
Quando questa fame di morte ingoierà se stessa, quando la coscienza delle donne, dei medici, degli uomini, dell'intera società si sveglierà (e ne vediamo i primi bagliori) ci si renderà conto della strada sbagliata che era stata intrapresa.
L'Associazione "Comitato Progetto Uomo" onlus
Antonia Antonino, Donatella Bilanzuoli, Emanuele Carbone, Alessandra Cirillo, Elisabetta Di Benedetto, Lucia Di Lecce, Angelo Di Liddo, Lucia Di Liddo, Raffaella Di Lillo, Elisabetta Di Terlizzi, Guido Galantino, Francesca Monopoli, Giulia Mastrapasqua, Grazia Mastrapasqua, Anna Palmiotti, Donata Maria Palmiotti, Luciana Papagni, Luigi Papagni, Marianna Pezzella, Angela Maria Quatela, Mimmo Quatela, Nicola Quatela, Isabella Ruggieri, Antonella Tamborino, Domenico Torchetti, Nicoletta Torchetti, Nunzia Spagnoletta, Gianluca Veneziani, Margherita Ventura.